Quali sono i migliori antibiotici naturali da utilizzare

- Tempo di lettura 7 minuti -

Non ci si deve meravigliare che un grandissimo numero di patologie una volta mortali, tra tutte le infezioni, siano oggi alla portata di un grandissimo numero di cure di cui la più valida e nota: gli antibiotici. Sin dal loro esordio sulle scene mediche, dalla scoperta delle Penicilline nel 1928, la stragrande maggioranza delle infezioni batteriche è stata affrontata con successo.

Tuttavia, il loro largo impiego ha determinato una condizione che attualmente si verifica non di rado nota come resistenza, fenomeno per cui la continua somministrazione di antibiotici in un organismo renderebbe i potenziali bersagli più forti e propensi a sopravvivere al trattamento perché capaci di adattarsi.

Gli antibiotici si sono dunque rivelati un validissimo ausilio alla sopravvivenza della specie umana ma con sé, come tutte le cose, portano anche degli aspetti negativi. La pratica dell’automedicazione ad opera dei pazienti ha ampiamente aumentato il fenomeno descritto e la necessità di creare antibiotici sempre più forti ha fatto capolino nelle aziende farmaceutiche e nei protocolli di cura di malattie ampiamente diffuse (anche se maggiormente nei paesi ancora non pienamente sviluppati) come lo Stafilococco Aureo e la Tubercolosi.

L’utilizzo sconsiderato di questi medicinali ha anche favorito l’insorgere di un grandissimo numero di patologie prima poco diffuse, tra tutte la sindrome dell’intestino gocciolante (o leakygut syndrome) fondata sull’alterata permeabilità intestinale.

Oltretutto questa patologia è fortemente misconosciuta e poco compresa da larga parte della comunità scientifica che erroneamente crede che basti impiegare qualche settimana nel ripristino della flora batterica tramite probiotici per ripristinare il normale stato di salute del corpo.

Sappiamo di certo che così non è, che sindromi come la permeabilità intestinale e le alterazioni della flora batterica possono compromettere lo stato di salute del corpo per anni recando affezioni patologiche nei più disparati distretti corporei e favorendo l’insorgenza di un grandissimo numero di patologie non facilmente inquadrabili (anche alcuni tra i più avanzati centri universitari di ricerca al mondo iniziano a testimoniare quanto detto).

Sarebbe opportuno non dover correre ai ripari ed evitare a priori di assumere antibiotici quando non strettamente necessario. Per opporsi ai regolari malanni che affliggono le persone di tutto il mondo, di ogni genere ed età sono disponibili un gran numero di composti ed alimenti naturali con cui è possibile sostituire gli antibiotici, quantomeno per prevenire.

Olio di origano

Esistono oltre 40 specie differenti di origano ma quella maggiormente utile alla cura delle infezioni è l’origano selvatico, nome scientifico Origanum vulgare, ed il Thymus capitatus, una varietà che cresce in Spagna.

Le migliori applicazioni dell’olio di origano sono:

  • applicazione locale per il trattamento dei funghi delle unghie e dei piedi;
  • diluizione di una piccola quantità di olio sotto la lingua per alcuni minuti prima di sputarlo per eliminare i parassiti;
  • aspirazione di vapori acquei mescolati a poche gocce d’olio per la sinusite.

Peperoncino di Cayenna

Il Cayenne altrimenti noto come peperoncino di Cayenna, nome scientifico Capsicum annuum, è un alimento ricco di proprietà tra cui spiccherebbero gli effetti antibiotici. Proprio in questo caso, non si tratta soltanto di congetture e rievocazioni di antichi rimedi, ma di veri e propri postulati scientifici.

L’impiego privilegiato di questo peperoncino è nella vulvovaginite, una comune infezione femminile. Alcuni studi testimoniano il suo valido impiego nel trattamento di condizioni meritevoli di un effetto antibiotico e anti-fungino, ponendo però l’attenzione sulle modalità di somministrazione in quanto potrebbe portare bruciore e irritazione della pelle nelle zone di contatto se non opportunamente diluito con olio d’oliva.

Il composto ideale è costituito da un estratto d’olio essenziale.

Argento colloidale

La potenza dell’argento colloidale come antibiotico naturale è nota da secoli ed il suo utilizzo è suggerito da alcune riviste scientifiche per un grandissimo numero di casi. Ha il vantaggio di poter affrontare tante specie microbiche senza essere tossico per l’organismo.

Viene utilizzato sui ratti per proteggerli dalle tossine del tetano e della difterite. Il suo potere non è soltanto antibiotico ma anche antivirale.

Ovviamente se ne consiglia l’applicazione esterna, poiché un abuso nell’ingestione potrebbe portare a complicazioni non sottovalutabili. Altre applicazioni valide ed esenti da conseguenze pericolose sono i gargarismi per le infezioni del cavo orale, e gli sciacqui delle canale uditivo per le infezioni dell’orecchio particolarmente frequenti tra i nuotatori.

Estratto di semi di pompelmo

L’estratto di semi di pompelmo, altrimenti conosciuto come GSE (acronimo inglese di Grapefruit seed extract), è stato più volte riportato come un antibiotico naturale in grado di fronteggiare una moltitutidine di agenti infettivi comuni. In differenti studi condotti sull’effettiva validità dell’estratto su colonie di batteri si è potuto osservare che l’azione migliore venga espletata sui batteri gram positivi piuttosto che su quelli gram negativi.

L’estratto di semi di pompelmo può anche essere utilizzato con successo per il trattamento delle verruche.

Alcuni prodotti in commercio contenenti semi di pompelmo vengono spesso diluiti con agenti la cui sicurezza non è assodata, tra tutti un principio chimico noto come difenolo idrossibenzene; pertanto qualora si volesse utilizzare questo rimedio sarebbe opportuno prepararlo in casa macinando i semi e la polpa per poi mescolarli successivamente con glicerina.

Aglio

Uno degli antibiotici naturali più impiegati al mondo, fin dall’alba dei tempi, è l’aglio. L’aglio ha una particolare attitudine all’uccisione degli agenti patogeni particolarmente parassitari e fungini. Viene appunto impiegato, ad esempio, negli animali per favorire un processo di sverminazione naturale. Per tutte queste ragioni viene ampiamente suggerito per guarire dalle infezioni intestinali senza interferire negativamente sulla flora batterica buona. Vediamo in modo più approfondito tutti i benefici di questo splendido prodotto:

  • i componenti fitochimici di zolfo ne fanno una vera e propria arma letale per i patogeni, questi composti possono anche chelare i metalli pesanti (come il cadmio) legandosi a loro per eliminari dal corpo;
  • possiede qualità antibatteriche, anti fungine ed anche antivirali;
  • promuove la crescita dei batteri buoni dell’intestino agendo da prebiotico;
  • aiuta nel processo di ossidazione dei grassi;
  • agisce come un potente antiossidante opponendosi ai danni sul DNA;
  • protegge contro le radiazioni ed i danni del sole;
  • combatte i vermi ed i parassiti;
  • aiuta la digestione;
  • contiene nutrienti di alto profilo come le vitamine (C, B1, B2, B3), i minerali (calcio, folato, ferro, magnesio, manganese, fosforo, potassio, selenio, zinco) ed altri composti fitochimici;

Alcuni studi condotti dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride suggeriscono di consumare una testa d’aglio al giorno per prevenire gli effetti dei parassiti sull’intestino.

Cipolla

Anche la cipolla ha il suo piccolo posto nella lista degli alimenti dal potere antibiotico, in particolar modo per le sue proprietà antibatteriche ad azione intestinale. Le cipolle godono anche di proprietà diuretiche ed antinfiammatorie generali. Sono utili in caso di influenza e mal di gola.

Zenzero

Lo zenzero è noto per i suoi poteri antibiotici soprattutto per quanto riguarda le affezioni dolorse ed infiammatorie del cavo orale.

Secondo alcune testimonianze popolari, lo zenzero sarebbe anche in grado di contrastare l’avvelenamento da cibo.

Le specie batteriche verso cui lo zenzero sarebbe particolarmente attivo sono i patogeni della salmonella, listeria e campylobacter.

Inoltre, questa radice ha il potere di incremetare la produzione acida dello stomaco tale da favorire il processo di digestione di quei pasti pesanti che non siano andati giù per il verso giusto.

Neem

Sempre di tradizione indiana, le foglie del Neem hanno il potere di elargire un olio curativo ad uso sia esterno che talvolta alimentare dalle caratteristiche di base sia antibatteriche che antivirali ed antiparassitarie oltre che antifungine. L’uso consigliato è naturalmente quello esterno poiché per il suo utilizzo interno è necessario ottenere un preparato puro 100%.

Estratto delle foglie d’ulivo

Si parla sempre dei benefici dell’olio d’oliva soprattutto nella sua forma extravergine. Tuttavia nelle comunità attente ai benefici derivanti dai prodotti naturali si fa sempre più attenzione agli effetti dell’estratto delle foglie d’ulivo.

Ronald Hoffman, direttore e fondatore dell’Hoffman Center di New York City, afferma che questo estratto fu utilizzato come rimedio per la guarigione della malaria già nel 1800. Viene infatti riconosciuto come capace di ridurre gli stati febbrili e di forte malessere. Lo stesso Hoffman suggerisce di impiegarlo per il trattamento delle infezioni da candida.

L’oleuropeina (principale polifenolo presente nelle foglie e nei frutti dell’olivo) fu isolata a partire dall’estratto delle foglie della pianta che fu ampiamente studiata per la caratteristica di dare resistenza rispetto alle malattie tipiche delle piante al proprio albero. L’acido elenolico è il costituente cardine dell’oleuropeina che sarebbe strettamente implicato nella funzione antibiotica, antivirale ed anti-fungina.

Curcuma

La curcuma, incredibilmente utilizzata nella cucina indiana per una gran varietà di trattamenti olistici.

Tra i vari utilizzi alcuni ricercatori hanno espresso parere favorevole per il trattamento di sintomatologie psichiatriche. In realtà, la curcumina, principale costituente della curcuma, ha dimostrato grande attività verso helicobacter pylori, di frequente riscontro nei casi di ulcere gastriche e malattie da reflusso avanzate oltre che in una concreta popolazioni di ammalati di cancro gastrico.

Echinacea

L’echinacea è un’erba largamente utilizzata per combattere le infezioni da diversi secoli, per questo motivo è oggetto della ricerca scientifica che ha positivamente concluso che la pianta sarebbe valida nei casi delle infezioni delle alte vie aeree ma anche verso molti altri tipi di infezione, come ad esempio: la febbre dovuta all’influenza stagionale, infezioni del tratto urinario, infezioni vaginali, herpes genitale, tonsillite, infezioni da streptococco, sifilide, tifo e difterite.

Un team di ricerca tedesco ha studiato gli effetti dell’echinacea in doppio cieco, con un controllo placebo di riferimento, raggiungendo così il gold-standard dei test in ambito medico-farmacologico. I risultati sono stati soprendenti dimostrando ampia credibilità di questa erba verso le infezioni da virus, con una elevata percentuale di effetti tossici ridotti rispetto al gruppo di confronto trattato con placebo.

Tra le cose a cui prestare attenzione prima di addentrarsi nell’utilizzo di preparati di echinacea c’è la valutazione di uno stato patologico autoimmune sottostante, poiché il suo in impiego in questi casi è altamente sconsigliato.

Avocado

Sotto un aspetto strettamente scientifico l’avocado è un alimento utile a ricavare estratti utilizzabili per favorire la guarigione dalle infezioni resistenti agli antibiotici tradizionali, tra tutti quelle derivanti dagli stafilococchi.

L’avocado cileno pare essere il migliore grazie alla biodiversità della propria composizione, in grado affrontare il più ampio numero di infezioni.

Miele di Manuka

Il miele di manuka viene dalla Nuova Zelanda e di sicuro rappresenta uno dei primi “strumenti antibiotici” a disposizione dell’uomo fin dall’antichità.

Le sue proprietà sono innumerevoli e non basterebbero poche righe ad elencarle tutte, si va dai trattamenti delle infezioni della gola, all’affiancamento alla medicina tradizionale per patologie ben più serie come i tumori.

Il miele di manuka è stato confrontato, all’interno di trial clinici, contro 250 tipi di batteri differenti, inclusi MRSA, MSSA, VRE ed Helicobacter Pylori. Questa validità è stata testimoniata nel 2007 quando la FDA ha approvato il suo utilizzo.

Un altro buon consiglio è quello di utilizzare questo miele come avversario per i batteri della bocca responsabili della formazione della placca sui denti.

Pau d’Arco

L’utlizzo di antibiotici favorisce, come è noto, la sovracrescita batterica di specie cattive e l’instaurarsi comodo della candida albicans che attecchisce non di rado anche nell’intestino.

Il Pau d’Arco è una specie vegetale di orgine sudamericana nota per le sue proprietà anti-candida, è infatti in grado di ridurre la necessità di assunzione degli zuccheri che sono alla base del sostentamento di questo fungo.

Pascalite

Tra le montagne del Wyoming esite una qualità di argilla dagli apparenti poteri miracolosi, parliamo dell’argilla Pascalite.

Quando il composto viene utilizzato per via topica può favorire il processo di guarigione di lesione anche vecchie di giorni.

Il primo impiego fu ad opera di un cacciatore di nome Emile Pascal che avrebbe migliorato la salute delle sue mani screpolate durante le battute di caccia in montagna, dove sporcarsi le mani di argilla era all’ordine del giorno. Nel tempo la sua sperimentazione si è allargata fino a testimoniare questa presunta valenza per il trattamento delle infezioni della pelle.

Considerazioni

Naturalmente è sempre consigliato affrontare le infezioni (soprattutto quelle potenzialmente gravi e dunue pericolose per la vita e lo stato di salute generale) con i rimedi medici tradizionali, e questi rimedi naturali intenderli come affiancamento alla cura regolare.

Tuttavia, come suggerito nella premessa è doveroso rendersi conto che l’impiego sconsiderato degli antibiotici farmacologici ha comportato l’instaurarsi di ceppi di patogeni resistenti e malattie intestinali prima molto poco diffuse.

Il nostro consiglio, frutto del buon senso più che di una stretta “controcorrente medica” è quello di non affrontare il primo mal di gola stagionale con una dose di antibiotici tradizionali, ma di stringere di denti ed alleviarne i sintomi attraverso questi pratici, ed in alcuni casi validissimi, sostituti naturali.