Elon Musk compra Twitter per farlo diventare il faro della libertà di parola

- Tempo di lettura 2 minuti -

Con l’accordo atteso chiudersi entro il 2022, Twitter si appresta a lasciare Wall Street e diventare un società privata interamente controllata dal miliardario Elon Musk. Con l’acquisizione di Twitter l’uomo più ricco del mondo mette le mani su uno dei social più influenti promettendo di farne la piattaforma della libertà di parola per eccellenza.

 

Una piattaforma in cui molti repubblicani sperano di poter ritrovare presto Donald Trump, cacciato da Twitter dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio: Speranze quelle dei conservatori che si infrangono però contro un muro, infatti secondo indiscrezioni riportate da Fox, l’emittente preferita dell’ex presidente, il Tycoon non tornerà su Twitter neanche con Musk al comando.

La libertà di espressione è il fondamento di una democrazia sana ha commentato Musk– Twitter è la piazza della città digitale dove le questioni importanti per il futuro dell’umanità vengono discusse. Voglio anche rendere Twitter migliore che mai migliorando il prodotto con nuove funzioni, rendere gli algoritmi open source per incrementare la fiducia, sconfiggere gli spam-bot, e autenticare tutti gli esseri umani. Twitter ha un potenziale incredibile: non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità degli utenti per liberare tale potenziale”

 

Per il momento l’annuncio resta vago, ma in nome della libertà di espressione il CEO di Tesla potrebbe avere in mente di rimuovere o limitare le funzioni che moderano i contenuti, introdotte da Facebook e Twitter quando le informazioni false sul Covid fatte circolare senza censura o controllo si sono rivelate pericolose per la salute pubblica, o di ripristinare gli account di personaggi politici come appunto Donald Trump.

L’altra novità annunciata dal miliardario riguarda gli algoritmi, che raccolgono e studiano i dati degli utenti e li organizzano grazie all’intelligenza artificiale ogni giorno, decidono quali sono le informazioni che appaiono sui social o sui motori di ricerca che consultiamo. Analizzando le nostre azioni e i nostri dati sulla base di formule segrete, gli algoritmi elaborano strategie sui contenuti che gli utenti potrebbero gradire di più e con cui ci sono più possibilità che interagiscano. Musk vorrebbe rendere tutto questo “open source”, e cioè “libero da vincoli di copyright, sviluppo e/o distribuzione”: significa dare a chiunque la possibilità di consultare liberamente i “codici” che regolano l’esperienza social degli utenti, con l’obiettivo di garantire trasparenza.