Termoventilatore, prezzo e meccanismo

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Quando in pieno inverno è il freddo a farla da padrone, ci sono varie soluzioni a nostra disposizione per correre ai ripari: un termosifone, una stufa, un caminetto, ovviamente delle coperte ma una delle ultime trovate è il termoventilatore.

Dalla struttura simile a un semplice ventilatore, ma con la particolarità di essere termico, ossia di godere della funzione di poter mettere in circolazione aria calda invece che fredda.

Generalmente si ripiega su un’opzione del genere per scaldare piccoli ambienti, come una camera da letto, un bagno, e quelle zone in cui questo dispositivo prenderà di fatto il posto della più obsoleta e semplice stufetta.

Un termoventilatore si differenzia dal termoconvettore per la funzione: quest’ultimo, di fatti, oltre a generare caldo in inverno è capace di svolgere la funzione opposta, ovvero di raffreddare gli ambienti d’estate, emettendo quindi sia aria calda che fredda.

Un termoventilatore invece, è semplicemente un ventilatore per l’inverno, ossia che funziona al contrario di un ventilatore canonico.

Come funziona un termoventilatore e perché acquistarlo

Perfetto per l’autunno, in attesa dell’accensione dei termosifoni, il termoventilatore è disponibile sul mercato in diverse tipologie, malgrado il funzionamento sia praticamente sempre lo stesso.

Questo dispositivo funziona tramite l’inserimento di una spina nella prese di corrente. Sfruttando l’energia elettrica, esso genera calore in maniera molto repentina, cosa verificabile e constatabile soprattutto in ambienti di dimensioni ridotte.

Il tutto a costi decisamente concorrenziali, considerando che si riesce a trovare un dispositivo del genere anche al modico prezzo di 50 euro, non volendo considerare i modelli di base per cui si possono spendere addirittura anche meno di 30 euro. Per i modelli più tecnologici invece, si arriva a un investimento che si aggira attorno ai 100 euro.

Vantaggi e svantaggi di un ventilatore termico

Sono diversi i punti a favore derivanti dall’utilizzo di questo tipo di dispositivo:

  • Prezzo molto concorrenziale.
  • Riscaldamento molto rapido dell’ambiente, specialmente in ambiente ristretto.
  • Portabilità, avendo un peso molto contenuto.

Al contempo ci sono anche dei contro:

  • Uno dei contro di questa soluzione invernale è l’elevato consumo che comporta il suo utilizzo, motivo per cui spesso un termoventilatore viene scelto per essere una soluzione tampone, per ottenere risultati veloci in un tempo ridotto, senza dover ricorrergli come alternativa definitiva ad altri tipi di impianti di riscaldamento.
  • Rumorosità, seppur sopportabile, derivante dall’utilizzo della ventola per scaldare l’aria.
  • Rischio di surriscaldamento per un uso prolungato e di eventuale scatto della corrente in caso di utilizzo contemporaneo con altri elettrodomestici ad alto consumo come forno elettrico, televisore e lavatrice.

I migliori termoventilatori da acquistare online

Ebbene si, probabilmente non lo sapevi o non ci credevi, e invece un ventilatore che emana aria calda invece che aria fredda esista davvero. Per far sì però che la tua meraviglia non lasci di colpo spazio alla delusione, dovrai assicurarti di acquistare un modello di termoventilatore che possa soddisfare le tue aspettative. Ecco perché di seguito ti abbiamo fornito un elenco dei modelli in assoluto più venduti e più apprezzati dagli utenti del web.

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Tipi di termoventilatori

Sono diversi i modelli di termoventilatore disponibili sul mercato e tra cui l’utente potrà scegliere.

Per facilitare il compito di categorizzazione, possiamo elencare così le diverse tipologie.

Termoventilatore a parete

Ricalcando la forma di un classico condizionatore, con peso e dimensioni ovviamente diverse essendo questi dispositivi più snelli e leggeri, i termoventilatori sono realizzati prettamente in plastica e sono dotati di telecomando per la regolazione della temperatura a distanza, cosa molto comoda se lo strumento verrà posizionato in salotto oppure in camera da letto.

Termoventilatore da appoggio

Più compatti rispetto ai termoventilatori a parete, questi modelli possono essere considerati la versione a caldo di un ventilatore da tavolo, essendo concepiti per i piccoli ambienti proprio come le classiche stufette. In alcuni di questi modelli c’è la possibilità di vedere incluso un timer per programmare accensione e spegnimento automatico dello strumento una volta raggiunta o persa la temperatura desiderata.

Termoventilatore da bagno

Anche il termoventilatore da bagno è da considerarsi del tipo da appoggio, nonostante questi generalmente siano dotati di sistemi di sicurezza aggiuntivi, considerando l’umidità presente in questo tipo di ambiente e le dimensioni necessariamente ridotte che deve presentare, escludendo rischi di scosse e folgorazioni in caso di contatto tra l’utente e le componenti elettriche: a tutela di tutto ciò c’è la normativa europea, che regola per l’appunto la produzione e la vendita di questo speciale tipo di termoventilatore riducendo i rischi al minimo.

Termoventilatore ceramico

In questo caso, come da definizione, la differenza sta nella presenza di una resistenza in ceramica, che offre all’utente il vantaggio di scaldare l’ambiente più velocemente distribuendo al meglio l’aria calda. Questa particolare tecnologia sfrutta a pieno le qualità della ceramica, uno tra i migliori termo-vettori disponibili sul mercato, la quale tende a surriscaldarsi meno rispetto ai comuni materiali comunemente utilizzati per gli altri modelli, garantendo un consumo ridotto e un utilizzo e una resistenza più duraturi nel tempo. Ovviamente, il prezzo di questa tipologia è leggermente più alto, ma può essere ripagato in prospettiva futura.

Struttura, caratteristiche e funzionamento di un termoventilatore

I termoventilatori, di norma, non sono dispositivi pesanti. Tutt’altro: costruiti generalmente con materiali plastici accompagnati da elementi di acciaio, possono essere facilmente trasportati di stanza in stanza senza nessuno sforzo particolare, occupando generalmente uno spazio ridotto. Per il resto, la struttura può tranquillamente essere ricondotta a quella di un normale ventilatore, con la parte anteriore costituita dalla griglia in plastica per la fuoriuscita dell’aria calda e la parte posteriore dedicata ad un’altra griglia, sempre in plastica, dedicata all’aspirazione dell’aria esterna.

Funzionamento

Intuitivo, ovviamente, è anche il funzionamento di questi dispositivi: una volta inserita la spina nella presa di corrente, basterà premere l’interruttore di accensione, in modo da attivare la resistenza elettrica al suo interno e iniziare a produrre aria calda; successivamente si attiva la ventola, che si muoverà a una velocità regolata dall’utente, con la funzione di trasformare l’aria aspirata dall’esterno in calore utile a scaldare l’ambiente circostante. Niente di complesso dunque, ma al contrario tutto molto rapido e ugualmente efficace.

Caratteristiche e materiali

Le caratteristiche presentate da un termoventilatore sono numerose e possono essere svariate, a seconda del modello. Scopriamone alcune:

  • Involucro e griglie sono prodotte in materiale plastico resistente, per assicurare al dispositivo impermeabilità ma al tempo stesso un peso sostenibile e un trasporto agevole.
  • Per tutelare la resistenza dei suddetti materiali, sono stati concepiti sistemi di spegnimento automatico, facendo entrare in funzione il dispositivo solo quando necessario per raggiungere la temperatura desiderata per poi portare allo spegnimento del termoventilatore una volta raggiunto l’obiettivo evitando un surriscaldamento.
  • I termoventilatori, comunemente, offrono la possibilità di regolare la potenza della ventola tramite pulsanti, siano essi posti su un telecomando o direttamente sul termoventilatore.
  • Possibilità di regolare l’accensione automatica, impostando un orario predefinito in cui l’apparecchio si accenderà. Opzione utile quando si torna da lavoro o quando ci si sveglia per trovare l’ambiente alla temperatura desiderata evitando il surriscaldamento grazie alla programmazione dell’orario di accensione più adatto.

Manutenzione di un ventilatore termico

Per consentire un funzionamento corretto e impeccabile del termoventilatore, evitando di incappare in rischi, logoramento, guasti improvvisi e lesione dei materiali, è necessario come per ogni dispositivo, apparecchio o macchinario dedicare molta attenzione e cura alla manutenzione dello stesso in maniera periodica.

Ecco alcune semplici regole a cui attenersi:

  • Assicurarsi sempre che la spina del dispositivo sia staccata quando viene pulita la struttura, oltre a verificare lo stato dell’attacco a muro del cavo di alimentazione, controllando che sia integro e non lesionato, in caso contrario provvedere alla sostituzione.
  • Evitare l’utilizzo di panni umidi, bagnati o con tracce di liquidi per evitare eventuali cortocircuiti. Motivo per cui è sempre consigliabile utilizzare panni asciutti o in microfibra per eliminare accumuli di polvere sulla ventola, oppure ricorrere a un aspirapolvere o aspirabriciole quando presente in casa.
  • Più complicato provvedere alla pulizia dei termoventilatori a parete, trovandosi in posizione ovviamente più scomoda da raggiungere per rimuovere la polvere. Per non incorrere in contrattempi indesiderati, ovviamente è suggerito seguire le indicazioni presenti nei libretti di istruzione.

In caso di mal odore o rumore eccessivo è sempre consigliabile portare il prodotto in assistenza per garantire un supporto tecnico che possa riparare il mal funzionamento o favorire la sostituzione dell’apparecchio. Spesso nel corso dei mesi si incorre in danneggiamenti di circuiti interni per utilizzo improprio o per naturale dispersione di potenza nelle parti interne, situazioni che ovviamente portano risultati non ottimali e soprattutto esposizione a rischi.

Ultimo aggiornamento 2024-07-27 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API