Pulitore a ultrasuoni, prezzo e funzionamento

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La pulizia dei piccoli oggetti è sempre stata motivo di infinite perdite di tempo connesse all’utilizzo di materiali come solventi, saponi e chi più ne ha più ne metta.

Un dispendio di tempo ed energie nervose fuori dal comune, che spesso preferiamo risparmiarci perché considerato eccessivo o eccessivamente complicato.

Quanto ci piacerebbe per esempio pulire e riportare allo stato originale il piccolo telecomando del cancello automatico del nostro cortile eppure non lo abbiamo mai fatto, considerandolo come una mission impossible?

Per risolvere queste problematiche il mercato della tecnologia manda in nostro soccorso il pulitore ad ultrasuoni.

Questo tipo di dispositivo infatti, è indicato per pulire a fondo i tipi più disparati e particolari di oggetti, partendo da gioielli, occhiali da vista o da sole e apparecchiature varie, fino ad arrivare a monete, bracciali, orologi, tappeti, persiane, o qualunque tipo di piccolo, medio o anche grande oggetto che necessiti una sgrassatura o un’igienizzazione profonda.

I pulitori a ultrasuoni sono disponibili in diversi formati, per soddisfare qualunque tipo di esigenza e sono una vera manna dal cielo per tante persone.

Vantaggi di un pulitore ultrasonico

Inizialmente parte di un settore considerato di nicchia, essendo poco conosciuto ai più, la pulizia ad ultrasuoni sta scalando posizioni in quanto a interesse del pubblico, rappresentando una tecnologia tra le migliori, se non la migliore, per pulire a fondo oggetti e complementi di arredo per la casa spesso trascurati e lasciati corrodere da ruggine, polvere e l’usura del tempo, dovendo poi ricorrere a costosi e periodici interventi tecnici.

Acquistare un pulitore ad ultrasuoni, quindi, significa investire su un dispositivo che può tornare senz’altro utile, entrando in una routine che può permettere di risparmiare spiacevoli interventi specialistici.

Ricorrere a un prodotto del genere significa tra l’altro ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, lavorando su un principio di cicli di pulizia molto rapidi che si servono dello sviluppo della fisica applicata alla tecnologia dimostrando ancora una volta come il progresso ormai sforni soluzioni per ogni genere di situazione, risolvendo impedimenti e seccature direttamente all’osso.

I migliori pulitori a ultrasuoni da acquistare online

In commercio ci sono diversi modelli di pulitori ultrasonici e non tutti, a dire il vero, sono in grado di mantenere le promesse e fornire i risultati sperati. Per questo, a maggior ragione se è la prima volta che acquisti un dispositivo del genere, abbiamo preparato una lista dei modelli più venduti. Spulciando l’elenco e scegliendo il tuo modello tra quelli che seguono, sarai certo di aver fatto un ottimo acquisto.

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In cosa consiste la pulizia a ultrasuoni

Il lavaggio ad ultrasuoni è un fenomeno reso possibile da un fenomeno detto cavitazione ultrasonora, quel fenomeno tramite il quale è possibile produrre getti di liquidi fino a 1000 km/h, pressioni fino a 2000 atm e temperature fino a 5000 gradi Kelvin.

In parole povere, mediante l’utilizzo di un liquido, nella fattispecie l’acqua, un generatore elettronico ultrasonoro e un particolare trasduttore, ovvero quel dispositivo che trasmette l’impulso, montati sul fondo di una specifica vaschetta fatta generalmente in acciaio inox, emette onde ultrasonore sia di compressione che depressione ad altissima velocità, determinate dalla frequenza a cui il generatore ad ultrasuoni lavora stabilmente, attestata generalmente tra i 25 e i 50 KHz.

Tramite queste onde si genera quella cavitazione ultrasonora che permette la profonda pulizia degli oggetti.

Gli stadi del lavaggio a ultrasuoni

Per lavare un oggetto con la terapia d’urto degli ultrasuoni bisognerà innanzitutto inserirlo nella vasca del dispositivo. Quest’ultimo viene bombardato dagli ultrasuoni, quindi all’interno del liquido vengono a crearsi miliardi di bollicine di gas, che genereranno il fenomeno della cavitazione e creeranno un effetto di ingrandimento (attraverso la pressione) delle bollicine fino al punto di picco, per poi depressurizzarsi.

Le bollicine che si vengono a formare, una volta ingranditesi, vengono compresse ad ultrasuoni tramite un’altissima pressione e la temperatura dei gas al loro interno raggiunge picchi altissimi di temperatura.

Le bolle implodono ed esplodono, rilasciando una violenta quantità di energia d’urto nell’acqua, colpendo, oltre la vasca, la superficie dell’oggetto da pulire.

Si arriva quindi al momento della microspazzolatura, il vero e proprio momento di pulitura, il tutto eseguito a frequenze altissime: l’oggetto viene colpito da queste esplosioni qualcosa come 50mila volte al secondo, ipotizzando una massima potenza di circa 50 KHz.

A questa pulizia fisica ovviamente si aggiunge quella (eventuale) chimica, in base all’utilizzo o meno di un detergente diluito nell’acqua.

Come è fatto un pulitore a ultrasuoni

Sono quattro gli elementi fissi dei pulitori ad ultrasuoni, la cui disposizione determina i vari tipi di modelli, differenziandoli in base al tipo di utilizzo.

Essi sono:

  • L’involucro esterno isolato dalle vibrazioni, una struttura in plastica nei modelli più economici e di acciaio nei modelli professionali.
  • La vasca in acciaio inox, per contenere il liquido, di dimensione pari a quanto è grande il dispositivo, con relativa capacità che oscilla da mezzo litro a 50 litri.
  • Generatore di corrente, per stimolare il processo ad ultrasuoni.
  • Uno o più trasduttori di ultrasuoni, disposti sulle pareti esterne della vasca, o alla base del contenitore stesso; solo in alcuni casi possono essere posizionati all’interno della vasca sotto forma di placche, sfruttando il liquido per trasmettere le vibrazioni.

Caratteristiche da considerare quando acquisti un pulitore ultrasonico

Le caratteristiche da tenere a mente nel momento in cui vi apprestate a scegliere un pulitore ad ultrasuoni sono, ovviamente, dimensione e capacità, anche se un’altra variabile da considerare è indubbiamente è il peso. Questi tre aspetti andranno determinati in base al tipo di utilizzo che vi servirà. Se per un uso saltuario, per il lavaggio di piccoli oggetti, o se per lavori di pulizia più ampi e complessi.

Oltre queste 3 caratteristiche, a fare la differenza tra i modelli in commercio ci sono gli optional accessori, che permettono anche programmi di lavaggio e trattamenti con spazzole particolari. Anche qui, dipende tutto dall’utilizzo che l’utente intenderà fare del dispositivo. Inutile dire che un modello che presenta più optional è un modello migliore. Altrettanto scontato sottolineare che più optional significano un prezzo più alto.

Scelta del detergente

Come dicevamo, nella vasca del pulitore, assieme all’acqua e all’effetto delle alte temperature che si vengono a creare, gioca un ruolo importante il tipo di detergente utilizzato, una variabile non secondaria per ottenere una pulizia che da ottima potrebbe diventare impeccabile.

Grazie al detergente giusto infatti, il processo di microspazzolatura agirà ancora più a fondo sulla superficie degli oggetti e ne completerà in maniera decisiva la pulizia finale tramite le sue proprietà chimiche.

Ovviamente sono disponibili sul mercato svariate tipologie di detergenti destinati a questo tipo di utilizzo e che si differenziano tra loro in base al PH: troveremo quindi disponibili detergenti alcalini e detergenti acidi divisi in varia concentrazione, anche se in linea di massima, soprattutto per chi è alle prime armi e non è ancora pratico con questo metodo di lavaggio, è consigliabile optare per quelli con concentrazioni molto basse, per cercare di evitare il danneggiamento eventuale degli oggetti da pulire.

Scegliere il tipo di detergente migliore è un’operazione abbastanza semplice: è molto importante valutare la sua natura e le proprietà chimiche contenute, ma anche e soprattutto capire a che tipo di situazione ci troviamo di fronte, che tipo di intervento viene richiesto al pulitore in base al tipo di oggetto e a che tipo di sporco ci si ritroverà ad affrontare.

Il detergente migliore dovrà presentarsi in soluzione acquosa o essere in grado di ridursi a tale forma, in modo da generare una massa di vapore elevata per permettere di avere una soglia di cavitazione bassa senza andare a gravare sul generatore e quindi sulla capacità del dispositivo di creare bolle, scongiurando così consumi più elevati del dovuto.

Altro fattore importante è la produzione di bolle: più ce ne sono, anche e soprattutto di piccole dimensioni, meglio è, così da poter rilasciare poi l’energia sufficiente a pulire a fondo gli oggetti immersi nella vasca. Il detergente deve poter reggere a una bassa tensione superficiale, essere pertanto adatto all’utilizzo a temperature che si aggirano attorno ai 50/60° C, normale temperatura di utilizzo delle lavatrici e pulitori ad ultrasuoni.

Altro fattore da non trascurare infine, è la viscosità: meno è viscoso il detergente meglio è, considerando che l’alta velocità rallenta o blocca la propagazione delle onde ultrasonore, impedendo la cavitazione.

Ultimo aggiornamento 2024-07-27 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API