Crimpatrice, pinza per capicorda e puntalini

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La crimpatura è un’operazione che consiste nel connettere fisicamente ed elettricamente un cavo all’apposito connettore mediante l’utilizzo di un attrezzo specifico: la pinza crimpatrice. Il cavo rimane bloccato sul connettore a causa della pressione esercitata dalla pinza e, dopo la procedura di crimpatura, risulta impossibile scollegare il filo per qualsiasi ragione senza danneggiarlo.

La pinza crimpatrice è un attrezzo indispensabile per un elettricista e per la pratica dei fai-da-te. Il suo utilizzo non può essere sostituito facilmente con un qualsiasi altro dispositivo ed è per questo che il suo acquisto risulta essere fondamentale.

In questo articolo andremo ad analizzare le caratteristiche del prodotto e vi consiglieremo quelli migliori presenti su internet.

Cos’è ed a cosa serve

La pinza crimpatrice è utile a crimpare – e dunque connettere – un cavo elettrico ad un apposito connettore, in modo tale da garantire un contatto elettrico simile a quello ottenuto tramite la saldatura. La procedura avviene tramite schiacciamento meccanico che consente la pressione esercitata sul connettore.

La fusione che avviene sul cavo è possibile grazie alla deformazione che la pinza esercita sullo stesso. Questo strumento è del tutto versatile ed è utilizzato anche nell’ambito della gioielleria per saldare e fissare le estremità delle collane e/o di altri gioielli in generale.

Come utilizzarla

Utilizzare la pinza crimpatrice è alquanto semplice ma bisogna comunque prestare attenzione ai passaggi da eseguire al fine di evitare l’insorgere di problematiche e rovinare i cavi che si desidera connettere. Di seguito vi elenchiamo alcuni punti guida da seguire per utilizzare al meglio l’attrezzo.

  1. In primis bisogna scegliere il giusto terminale, ovvero l’estremità leggermente voluminosa, realizzata solitamente in plastica che si trova in un comune cavo elettrico ed è situata prima del connettore.
  2. Scorticare l’isolamento del cavo, cercando di esporlo per una lunghezza massima pari a quella del terminale.
  3. Torcere i cavi aiutandosi con le dita, in tal modo sarà possibile eseguire una crimpatura più precisa e resistente e si faciliterà l’inserimento nel terminale.
  4. In alcuni modelli di pinza è possibile trovare dei nidi colorati per contrassegnare l’entrata dei connettori. Inserire dunque il terminale nel nido corretto.
  5. Stringere con molta forza la pinza in quel punto al fine di ottenere una crimpatura ben salda ed un fusibile resistente e longevo.

Quale crimpatrice comprare online

Per acquistare una pinza crimpatrice bisogna recarsi in una ferramenta oppure acquistarne una online, magari scegliendola tra quelle che vi mostriamo, ossia le più vendute e recensite online.

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Quale pinza crimpatrice scegliere: tipologie

Prima di procedere all’acquisto è necessario conoscere le diverse tipologie di crimpatrici che si differenziano a seconda del cavo e dei terminali con cui l’attrezzo dovrà lavorare, in base al loro funzionamento ed al meccanismo di azione. A grandi linee possiamo dividere le pinze in quattro grandi categorie principali: pinze manuali, pinze meccaniche, pinze a batteria e pinze idrauliche.

Di seguito vi elenchiamo le tipologie principali di pinze e l’utilizzo di ognuna.

  • Pinza crimpatrice per terminali: si tratta della tipologia più comune utilizzata nell’ambito dell’industria automobilistica ed è utilizzata per cavi conduttori di corrente elettrica.
  • Pinza crimpatrice per cavi elettronici: è una categoria indicata per la crimpatura di circuiti e piastre elettroniche come Arduino, Protoboard e Raspberry Pi.
  • Pinza crimpatrice mutifunzione: si tratta di pinze utilizzate oltre che per crimpare anche per spelare e tagliare cavi. Presentano morse intercambiabili e diversi tipi di fori per l’introduzione dei cavi.
  • Pinza crimpatrice HDMI: come si evince dal nome, questa tipologia è utilizzata per i cavi HDMI di immagini ed audio ad alta definizione. È possibile utilizzarla sia per i tipi A standard che per quelli B mini e C micro.
  • Pinza crimpatrice BNC: questa categoria è utilizzata per cavi di antenne TV, TDT o paraboliche e per telecomunicazione e WiFi.
  • Pinza crimpatrice J45/RJ11: si tratta di una tipologia che prende il nome dai due cavi per cui è indicata, quello ethernet (J45) e quello telefonico (RJ11).

Quale pinza scegliere: criteri di acquisto

Al fine di procedere alla scelta più adeguata della pinza crimpatrice è importante conoscerne i criteri di acquisto. Si tratta di caratteristiche e funzioni peculiari di cui questo prodotto dispone. Vediamo di seguito di quali si tratta ed in che modo determinano la scelta della pinza.

  • Tipologia di lavoro: a seconda dell’intensità di lavoro che dovrai eseguire dovrai optare per la scelta del modello idoneo di pinza crimpatrice. La tipologia manuale è, per esempio, indicata per un tipo di lavoro non impegnativo, solitamente impiegato nella pratica del bricolage. Va anche ricordato che a seconda della fascia di prezzo la pinza può essere più o meno durevole e dunque essere indicata o non per determinate tipologie di lavoro.
  • Tipologia di terminale: la scelta della pinza è relativa anche al tipo di terminale da utilizzare, dato che ognuno di essi presenta un profilo di crimpatura differente e richiede un determinato dado. È possibile dunque acquistare un tipo di pinza a seconda del terminale, oppure individuarlo ad occhio se si è esperti e si lavora nell’ambito da tempo.
  • Calibro del cavo: a seconda della tipologia di calibro che la pinza riesce a supportare, l’attrezzo presenterà dimensioni e volumi differenti. La misurazione del calibro avviene tramite l’unita americana AWG.
  • Tipologia di cavo: la pinza crimpatrice non è un tipo di attrezzo universale, dunque bisogna acquistare quella indicata a seconda del tipo di cavo che si andrà a crimpare.
  • Qualità: si tratta di una caratteristica fondamentale in quanto la qualità della pinza determina il tipo di potenza della crimpatura. Se quest’ultima dovesse risultare troppo allentata potrebbe provocare eventuali danni.
  • Extra: in commercio è possibile reperire alcuni kit di crimpatura che, oltre alla pinza, comprendono l’integrazione di vari accessori come numerosi terminali di diverse dimensioni o morse intercambiambili.

Differenza tra crimpatura e saldatura

È comunemente diffuso chiedersi quale sia l’effettivo vantaggio della crimpatura se attualmente è più praticato l’uso della saldatura. Va innanzitutto specificato che la crimpatura risulta essere più pratica, comoda e veloce per i neofiti. Tuttavia abbiamo deciso di elencarvi di seguito i principali vantaggi e svantaggi di entrambe le operazioni.

Crimpatura: vantaggi

Vediamo di seguito quali sono i principali vantaggi che questa tecnica offre.

  • Riduce il tempo di installazione.
  • Risulta essere più efficace per quanto riguarda le connessioni se effettuate nel modo corretto ed opportuno.
  • È capace di deformare il metallo oltre il limite elastico senza strafare, in tal modo sarà possibile il mantenimento di una connessione salda anche in caso di vibrazioni e cicli termici.
  • Può essere utilizzata su conduttori solidi e/o intrecciati poiché è in grado di offrire un’ottima connessione meccanica ed elettrica.

Crimpatura: svantaggi

Vediamo di seguito quali sono i principali svantaggi che la crimpatura offre.

  • Se non si inserisce correttamente il cavo all’interno del connettore è probabile che ne risentano sia la continuità che la qualità del segnale.
  • I cavi connessi tramite crimpatura non possono essere scollegati e successivamente riconnessi, ma bisogna procedere alla sostituzione degli stessi.
  • Non utilizzare le giuste matrici potrebbe compromettere la connessione e causare eventuali guasti.
  • Se si dovessero presentare condizioni di flessione frequente potrebbe capitare che il cavo si sposti e dunque si allenti.

Saldatura: vantaggi

Analizziamo quali sono i vantaggi che l’uso della saldatura comporta.

  • Gli attrezzi utilizzati per la saldatura sono semplici ed intuitivi.
  • In casi in cui non si esegue alla perfezione la tecnica si otterranno comunque dei buoni risultati e vi è dunque maggiore tolleranza riguardo la probabilità dell’insorgere di problematiche tecniche.

Saldatura: svantaggi

Analizziamo di seguito quali sono gli svantaggi che l’uso della saldatura comporta.

  • Se il connettore di contatto non viene saldato correttamente al cavo potrebbe causare delle problematiche.
  • Le vibrazioni continue a cui potrebbero essere sottoposti i cavi saldati hanno la probabilità di causare crepe a causa dell’indurimento.
  • Se saldate male, le connessioni potrebbero risultare poco resistenti e di conseguenza cedere in caso di tensioni meccaniche e/o aumenti di temperatura.
  • Bisogna regolare il calore prodotto durante il processo di saldatura al fine di evitare che il cavo ne assorba in maniera eccessiva e che dunque la punta calda possa distorcere il cavo.
  • Si tratta di una pratica più lenta che richiede di tempo maggiore per essere effettuata.

Ultimo aggiornamento 2024-07-27 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API