Qual è la criptovaluta giapponese? Conviene?

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La rivoluzione digitale sta colpendo sempre di più ogni settore, compreso quello finanziario. L’ultimo fenomeno visto in questo mondo riguarda le Criptovalute, una moneta digitale che nel giro di pochissimo tempo ha conquistato il cuore di tutti. Sempre più persone, infatti, si sono divertite a investire in questo settore in forte espansione e con enormi margini di guadagno. Certamente può essere una buona opportunità, ma si dimentica che il mercato delle criptovalute è volatile, il che vuol dire semplicemente che è soggetto a speculazioni che portano alla modifica del valore in cui si investe nel giro di frazioni di secondo. Per questo conviene sempre farsi guidare da esperti del settore, indirizzandovi verso le giuste scelte.

Fatte le dovute precisazioni, l’innovazione tecnologica nel mercato finanziario ha colpito anche un’altra nazione, una super potenza, ovvero il Giappone. Le banche nipponiche negli scorsi mesi hanno avevano in mente di testare la loro nuova creazione: la CriptoYen. Si tratta semplicemente di una criptovaluta differente da Bitcoin. Al momento prendere il nome di DCJPY ed è appoggiata dai principali istituti del paese e servirà per le grandi transazioni commerciali!

DCJPY, il criptoyen che stravolgerà il mercato

La notizia della nascita di DCJPY, chiamata anche CriptoYen, è sicuramente di un’importanza enorme, in quanto inserisce il Giappone tra il novero di paesi interessati a utilizzare le valute digitali. A lanciare la notizia a fine anno 2021 c’ha pensato l’agenzia di stampa Reuters. Qui si legge come dietro a tale creazione ci siano tre banche principali del paese, ovvero: la Mitsubishi UGJ Financial Group, la Mizuho Financial Group e la Sumitomo Mitsui Financial Group.

La criptovaluta nipponica è stata presentata dal CEO dell’exchange DeCurrent, Kazuhiro Tokita. Il CEO c’ha tenuto a precisare come si tratti di una criptovaluta che si basa interamente sullo Yen e sui depositi reali. Verrà scambiata su una piattaforma comune, permettendo a chiunque ne voglia fare parte di arricchire l’ambizioso progetto.

Idea di fondo del DCJPY è quello di portare alla digitalizzazione completa il Giappone, un passo molto importante e che richiede una particolare attenzione. Le istituzioni non si sono dette partecipanti a tale progetto, ma nonostante ciò sono fiduciose che la nuova valuta digitale possa traghettare il paese nel futuro. Lo spera anche l’intera popolazione, ancora molto ancorata verso il contante e riluttante verso il digitale. Guardando i dati, il 2020 ha fatto registrare il 70% degli scambi con contante. Un valore enorme se si pensa la predominanza del digitale nel quotidiano. L’introduzione dei tre principali istituti di credito nipponici ha fatto si che il progetto assumesse forza e credibilità, così da spingere le persone all’utilizzo delle carte di credito e delle monete digitali.

Il Governo giapponese vuole diminuire la circolazione di yen contante, favorendo la transizione al digitale e la carta criptovaluta può essere quella che porterà alla rivoluzione nel paese. Al netto di ciò, in ogni caso, la CriptoYen si inserisce come Stablecoin, ma di cosa si tratta nello specifico? Cosa intendiamo con questa parola? Scopriamolo!

Cos’è lo Stablecoin

Prima di continuare con il discorso CriptoYen, è opportuno fermarci e dare una definizione di Stablecoin. Questo non è altro che una sorta di collegamento tra le criptovalute e valute fiat. Come sappiamo le criptovalute non sono regolamentate, non sono gestite da nessuno Stato o ente bancario, ma vivono solamente sul web, mentre le valute fiat sono le classiche monete che utilizziamo tutti i giorni, come l’Euro. Solamente il nome ci fa capire come si tratti di monete digitali più stabili e meno volatili rispetto alle classiche Binance e Bitcoin che da anni dominano il mercato.

Come detto la CriptoYen rientra nel novero degli Stablecoin, ma quali sono le differenze con Bitcoin che hanno spinto il Giappone a puntare sulla prima?

Bitcoin Vs Stablecoin, cosa cambia?

Certamente la notizia della creazione dello Stablecoin giapponese ha un cambiato le carte in tavola su questo settore, con una battaglia annunciata tra Bitocin e la criptovaluta stabile. Ma quali sono le differenze tra le due monete digitali?

  • Bitcoin: è la prima criptovaluta mai creata al mondo. È nata nel 2009 e non si sa bene ancora da chi, c’è chi affida questa opera ad Hacker e chi, invece, a un semplice inventore. Nonostante ciò ha avuto un successo enorme, pur non avendo con sé istituti di credito o qualsiasi Stato a regolarne le attività. Il suo sistema si basa su un enorme fila di computer che minano e vanno a generare Bitcoin. Si basano su un sistema di crittografia elevato e sul peer to peer, in modo da rendere le transazioni sicure. Per comprarle basta aprire un gioco ed è fatto. Tenete ben in mente che sono un settore molto volatile, quindi in un niente si possono guadagnare un sacco di soldi o perderli!
  • Stablecoin: questi, invece, come abbiamo visto più sopra si differenziano dai Bitcoin per la maggior stabilità, in quanto sono legati alle valute reali, quelle in circolazione ogni giorno. Nel caso di DCJPY, esso è ancorato allo Yen e alle maggiori banche Giapponesi, permettendole di essere più sicure e affidabili. I suoi assett seguono l’andamento dello Yen. Insomma, detto in parole povere: non sono volatili e facilmente suscettibili come nel caso di Bitcoin e altre criptovalute. Le due criptovalute sono unite dallo stesso sistema di Blockchain.

Conviene affidarsi alla moneta digitale?

Le criptovalute da anni ormai dominano i mercati finanziari e ogni nazione pian piano si sta dotando della propria moneta digitale. È il caso del Venezuela che da tempo ha Petro o L’Uruguay che utilizza E-Peso. Questi sono solo due degli esempi che si possono fare in questo momento, ma sta di fatto che sono un sistema di pagamento che sta prendendo sempre più piede anche nelle cose più comuni.

Converrà affidarsi alla CriptoYen in Giappone? Per quanto ci sia scetticismo la risposta è sì! Per quanto sia un qualcosa di nuovo non deve far paura alla popolazione, la transizione digitale passa anche da questo, dai nuovi valori e nuovi supporti che aumentano i benefici e il benessere della popolazione.