Criptovalute: quando si può riconoscere il metodo Ponzi?

- Tempo di lettura 4 minuti -

Gli investimenti in criptovalute sono ormai diventati così diffusi che, per forza di cose, si sono verificati nel corso del tempo una serie di imprevisti. Stiamo parlando di vere e proprie truffe. D’altronde, ogni settore di investimento può andare incontri a queste situazioni e ciò dovrebbe ancor più aprire gli occhi in tal senso: prima di investire è necessario essere a conoscenza del prodotto che stiamo trattando, a prescindere da cosa esso sia. Il metodo Ponzi, conosciuto anche come schema Ponzi, è sicuramente un esempio lampante di truffe che possono essere perpetrate anche attraverso le monete virtuali. Vediamo di cosa si tratta.

Metodo Ponzi: info utili

Difficilmente non avrai mai sentito parlare di un metodo Ponzi. I giornali e i media in generale spesso e volentieri hanno trattato quest’argomento. Ma di cosa si tratta di preciso? Si tratta non altro che di uno schema piramidale che consente di ottenere dei guadagni spesso ingenti, in fase iniziale, ovvero finché “il gioco” dura. Il metodo prende il nome dall’ideatore, tale Carlo Ponzi, un ravvenate che si trasferì negli Stati Uniti d’America agli inizi del Novecento e diede libero sfogo alla propria fantasia truffaldina.

Ponzi, prima si era dedicato alla falsificazione, poi al traffico di clandestini, per cui passò diversi anni in carcere, prima di perfezionare una truffa che avrebbe fatto storia: appunto, il metodo Ponzi. L’idea nacque dal fatto che all’epoca i francobolli avessero un prezzo differente a seconda della Nazione. Ponzi capì che avrebbe potuto attuare una serie di escamotage: cominciò ad acquistare francobolli in Italia e rivenderli negli Stati Uniti ad un prezzo molto maggiorato.

A questo punto decise di coinvolgere molte persone nel suo affare: non si pose dei limiti nel truffare amici e parenti. Un giro d’affari incredibile che in breve tempo lo portò persino a fondare una società finanziaria e a garantire ai suoi clienti dei profitti pazzeschi. Tutto vero: i guadagni spingevano altre persone a buttarsi nell’investimento e Ponzi cominciò a diventare davvero ricco.

Furono diverse le inchieste giornalistiche e governative che però Ponzi si attirò addosso: il successo era arrivato troppo veloce e qualcosa non quadrava. Ecco allora che venne fuori una delle truffe finanziarie più impressionanti della storia d’America e non solo. Cosa faceva Ponzi? Dopo aver attirato molti investitori nei suoi affari legati ai francobolli, cominciò a comprendere che non poteva più ripagare gli investitori con i rendimenti promessi.

Diede vita ad una sorta di schema piramidale: con i rendimenti dei capitali investiti, fece figurare dei profitti da investimento, anche se non erano altro che i capitali stessi degli investitori (ovviamente ignari di tutto). Così, questi cominciarono pian piano a perdere il capitale investito. Una volta scovato il sistema, Ponzi fu incarcerato.

Utilizzo metodo Ponzi con criptovalute

Sebbene si tratti di un metodo truffaldino che abbia oltre cento anni, ancora oggi ci sono esempi di truffe realizzate fondandosi proprio su questa tipologia di schema piramidale. Basti pensare al fatto che non sono pochi gli esempi di criptovalute che hanno basato la loro natura su un metodo Ponzi. Sarebbe di oltre 4 miliardi di dollari il buco finanziario creatosi negli ultimi due anni a causa di queste truffe sulle criptovalute.

Gli investitori sono sempre stati attirati allo stesso modo: promesse di guadagni esorbitanti. Tra le truffe con metodo Ponzi maggiormente famose per quanto riguarda le criptovalute possiamo citare: One-coin (oltre tre milioni di investitori che persero circa 5 miliardi di dollari); Plus token (oltre 3 miliardi di dollari persi dagli investitori); Bit connet (3,5 miliardi di dollari totali persi); Einstein exchange (una società che ha causato un buco di oltre 12 milioni di dollari); QuadrigaCX (alla morte del fondatore della società, i clienti hanno perso circa 180 milioni di dollari).

Ovviamente questi sono solo alcuni degli esempi di truffe più famose negli ultimi anni basate su un metodo Ponzi.

Metodo Ponzi: come difendersi e riconoscerlo?

Uno dei problemi più grandi quando si affronta un investimento, a prescindere dalla tipologia, è proprio quello di riconoscere una possibile truffa. Generalmente possiamo dire che quando si parla di investimenti, più è alto il rendimento e maggiore dovrebbe essere il rischio. Si tratta di una legge basilare della finanza che spesso e volentieri i truffatori cercano di “aggirare”, promettendo guadagni improbabili.

La prima mossa per evitare una truffa? Sicuramente è quella di evitare chi prometta dei rendimenti molto elevati a rischi molto bassi. Ci sono, però, altri elementi che possono essere d’aiuto per cercare di capire effettivamente se stai avendo a che fare con uno schema Ponzi oppure no. Valuta i fattori di cui stiamo per parlare per difenderti da possibili truffe ed evitare di cadere in un classico metodo Ponzi camuffato.

Per prima cosa, considera l’arco temporale dell’investimento. Tieni presente che chi è solito o comunque sta attuando uno schema Ponzi, promette sempre dei guadagni molto elevati in tempi brevi. E’ evidente che chi prometta situazioni di questo tipo, con zero rischi o comunque rischi bassissimi, sta semplicemente cercando di truffare dei malcapitati. Quando leggi questa informazione, puoi già stare alla larga.

Considera, inoltre, che nella maggior parte dei casi, questi truffatori attuano i loro sporchi intenti con delle tecniche alle volte particolarmente sofisticate. Parliamo, in primis, delle opere di convincimento: sì, perché questi “mattacchioni” si autodefiniscono esperti del settore finanziario e si professano praticamente dei santoni. Alle volte propinano persino degli articoli da parte dei media i quali parlano di loro, alcune volte completamente falsi. Una mossa tipica dei truffatori che attuano lo schema Ponzi camuffato è quella di parlare in maniera molto tecnica o di qualcosa che nessuno conosce, in maniera tale da essere poco chiari e dare fumo negli occhi.

Altra cosa da cui puoi accorgerti di essere entrato in uno schema Ponzi (e a quel punto conviene uscire quanto prima) è quella di notare effettivamente la regolarità o irregolarità dei pagamenti. Generalmente queste truffe prevedono, almeno inizialmente, dei pagamenti regolari: questo per non far insospettire gli investitori ed evitare che possano allontanarsi prima del previsto. Una volta notato che i pagamenti cominciano a tardare, allora è quasi certo che il metodo Ponzi sta vacillando.