Cosa sono i contratti per differenza?

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Il mondo del trading è molto vasto e al suo interno ha un insieme di attività e caratteristiche tutte da conoscere. Uno degli aspetti che più incuriosisce, specialmente chi da poco si affaccia al mondo finanziario, riguarda i Contract for Difference, ovvero CFD. Ma cosa significa CFD? Cosa sono e come funzionano? Proviamo a fare chiarezza su un aspetto che può sembrare difficile da comprendere, ma che in realtà è molto più semplice di quanto si pensi!

Contratti per differenza CFD: cosa sono e come nascono

Partiamo con il dire che l’acronimo CFD sta per Contract For Difference, in italiano Contratti per differenza. Questi non sono altro che uno strumento il cui valore deriva dall’andamento del valore di un’attività che viene definita sottostante, tanto può essere un azione, tanto un indice finanziario, e così via. Quello che si va a fare è stipulare un contratto (come suggerisce il nome) che lega due parti e a sua volta si lega tale accordo a un evento osservabile, cioè la variazione di valore sottostante.

Quindi, in sostanza, quello che fa il trader CFD è operare sulle differenze di prezzo dei contratti, andando a guadagnare o perdere l’investimento con differenza tra prezzo d’acquisto e prezzo di vendita, dividendo tutto per il numero di contratti scambiati.

È bene sottolineare che chi compra un CFD non riceve la proprietà definita sottostante. Per capirci se lo facciamo con le azioni Tesla, ovviamente non diveniamo azionisti. Per poter avere questo titolo bisognerà aprire un conto titoli.

Per quanto si possa pensare una pratica estremamente recente, in realtà è nata negli anni ’90, quindi oltre 30 anni fa nella Borsa di Londra. Insomma è una pratica figlia dell’era moderna che ha portato notevoli mutamenti nella nostra società, aprendo la strada a moltissime occasioni.

Posizioni long e posizioni short

Una volta capito cos’è un CFD, continuiamo il nostro discorso su questa pratica, andando a descrivere cosa significa posizioni long e posizioni short. Anche questo per quanto possa sembrare un argomento complicato, è piuttosto semplice da capire, specialmente se si è un neofita.

Quando andiamo ad acquistare long intendiamo puntare sul rialzo del sottostante. Esempio pratico: se abbiamo le famose azioni Tesla che valgono 3.322 USD, io posso decidere di puntare al rialzo ed essere sicuro che aumenteranno di valore a 3.500 USD.

Invece quando si apre una posizione shot si vendere allo scoperto, quindi si apre una posizione di vendita volendo chiaramente guadagnare dal ribasso del sottostante che abbiamo scelto.

Il tutto permette di non pagare l’intero valore, ma basta anche depositare il variabile deciso dal broker che su per giù si attesta tra il 10 e il 20%. Nel periodo in cui le posizioni restano aperte, si vanno ad applicare tassi e spread fissi.

Proviamo a fare un esempio per capire ancora meglio ciò che stiamo dicendo. Vogliamo comprare 5.000 CFD di azioni di Tesla a circa 10 euro per ogni CFD. Quindi facendo due rapidi calcoli si andrebbero a pagare 50.000 euro, una somma incredibile, ma non si andrebbero mai a pagare. Infatti il valore dipende dal broker come abbiamo detto poco sopra. Se si decide che il margine è del 7%, bisognerà versare inizialmente 3.500 euro nel caso del nostro esempio.

I rischi intorno alla scelta del broker CFD

Come si decide il giusto broker CFD? Beh, domanda legittima. Per fortuna la CONSOB, ovvero l’Autorità di vigilanza sui mercati e strumenti finanziari, ha fornito alcuni consigli per poter dare una risposta certa a questa domanda.

Partiamo dal presupposto che è possibile avere una figura di tutela in caso di problemi che prende il nome di Arbitro per le controversie finanziarie. Questa figura aiuta il consumatore qualora il suo operato sia stato svolto su piattaforme autorizzate a svolgere le proprie attività in Italia dalla CONSOB. Infatti per poter operare in Italia è necessario ottenere una autorizzazione, un po’ come accade con gli operatori di casinò online che per lavorare nel nostro Paese devono necessariamente ottenere la licenza dell’ADM.

In caso di problemi ci si può rivolgere a tale garante, mentre se si opera su piattaforme ritenute illegali o fraudolente, sarà difficile recuperare i propri fondi, in quanto non si ha la tutela dell’agenzia statale. In alternativa ci si può riferire a una piattaforma regolamentata da un’altra Autorità europea che può risultare migliore rispetto a quella italiana. È bene però ricordare che sempre in Italia si dovrà effettuare la registrazione delle operazioni finanziare, ma in caso di problemi le autorità italiane non potranno fare molto o nulla.

La CONSOB più volte ci ha tenuto a precisare che le società extra-comunitarie non sono autorizzate a svolgere il proprio lavoro sul territorio italiano, nemmeno quelle che hanno sedi in Svizzera. Queste navigando su internet possono essere tranquillamente trovate, ma tecnicamente agli italiani non dovrebbe essere consentito. Se si opera su queste piattaforme, si possono avere enormi problemi legali che operando su una piattaforma legalizzata in Italia non ci sono. Per questo motivo è bene fare la propria scelta in maniera consona, perché così in caso di problemi il consumatore non sarà solo.

Per fortuna la CONSOB ha diramato una serie di informazioni sulle piattaforme fraudolente e che non sono autorizzate a esercitare in Italia. Allo stesso modo si possono trovare moltissime piattaforme legalizzate nel Belpaese e che sono disponibili per chiunque le voglia consultare.

Concludendo

In conclusioni abbiamo capito cosa sono i CFD e come funzionano. Possono essere molto affascinanti, ma bisogna comunque stare molto attenti. In primis perché sono uno strumento finanziario derivato e per questo motivo c’è da possedere una formazione capace di renderci autonomi sui mercati finanziari e poter avere tutte le informazioni per apprendere meglio una serie di situazioni.

Prima di buttarvi a capofitto nel mondo dei contratti per differenza seguite una serie di corsi che vi daranno i giusti strumenti per analizzare ogni singola situazione e fare le giuste scelte. Il tutto sempre operando con piattaforme legali in Italia e che sono regolamentate dalla CONSOB, così da evitare spiacevoli sorprese.