Bonus benzina 200 euro, che cos’è, a chi spetta e come richiederlo?

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Il nostro Paese sta vivendo una situazione di forte crisi, con i prezzi delle bollette che stanno salendo alle stelle, anche a causa della guerra in Ucraina. Come se non bastasse a salire sono anche i prezzi della benzina e diesel, scatenando l’ira di molti consumatori. Infatti il Governo Meloni ha annullato il taglio sulle accise voluto dal Governo Draghi, portando a una ascesa dei prezzi fino a toccare anche i 2 euro a litro. Insomma si tratta di una situazione surreale che sta mettendo in difficoltà molte famiglie e lavoratori. Per questo motivo si è pensato di estendere per tutto il 2023 il famoso bonus benzina di 200 euro per ciascun lavoratore.

È una misura volta ad agevolare i dipendenti che di volta in volta si devono spostare con la propria auto per recarsi al posto di lavoro. Ma come funziona questo bonus? Come si richiede e soprattutto chi può ottenerlo? Proviamo a fare chiarezza.

Cos’è il bonus benzina da 200 euro 2023

Il bonus benzina 200 euro non è altro che un bonus concesso dal datore di lavoro ai propri dipendenti che serve per l’acquisto di benzina per un massimo di 200 euro. È esentasse e deducibile dal reddito d’impresa. Chiunque può erogarlo, in quanto misura che serve ad aiutare i lavoratori in difficoltà che a causa della crisi energetica vedono  i prezzi salire alle stelle, ma gli stipendi sempre uguali.

Ecco quindi che lo scorso 10 gennaio 2023 il Governo ha deciso di estendere tale bonus per tutto il 2023, così da permettere a chiunque di poterlo ricevere e non far pesare sopra l’economia della famiglia la spesa di carburante. Inizialmente la misura era solamente per il 2022, ma vista la profonda crisi e il rincaro dei prezzi si è deciso di estendere questo beneficio fisale. I datori di lavoro, in attesa di ufficialità, potranno erogare il bonus fino al 12 gennaio del 2024.

Il Governo per finanziare tale misura nell’anno 2022 ha messo a disposizione 9,9 milioni di euro, mentre sono 0,9 i milioni per l’anno in corso.

Cerchiamo di entrare più nel dettaglio e capire come funziona questa misura che serve ad avere una agevolazione ai distributori di benzina. Chiariamo che nei prossimi giorni potranno esserci una serie di aggiornamenti importanti.

A chi spetta

La cosa importante di questo bonus è che spetta a chiunque. Tutti i lavoratori dipendenti di privati, inclusi studi professionali, terzo settore e altro, possono beneficiare di tale bonus. Addirittura anche i lavoratori in smart working possono percepire di questa agevolazione, dimostrando che non c’è nessun limite.

C’è da fare, però, una precisazione. È vero che è esteso a tutti i lavoratori dipendenti, ma bisogna guardare principalmente il reddito. Spetta a tutti coloro che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o assimilati a quelli del lavoro dipendente.

I datori di lavoro che requisiti devono rispettare

Inizialmente potevano erogare questo bonus solamente le aziende private, mentre adesso è concesso anche ai datori di lavoro privati. Adesso ogni lavoratore, part time oppure a tempo pieno, così come smart working può ricevere il beneficio, così da non pesare sull’economia familiare. Tutti i datori di lavoro rientrano in tale categoria, anche quelli degli studi professionali e degli enti del terzo settore.

Inoltre riguarda anche i dipendenti del privato che hanno un contratto di apprendistato e soci di cooperative di produzione o che hanno un rapporto di lavoro subordinato. Non c’è un tetto di reddito da lavoro dipendente, così come non servirà l’ISEE per ottenerlo. Quindi in sostanza anche le persone di alto rango potranno beneficiare di 200 euro in più per pagare il carburante.

Come funziona

La sua richiesta è molto semplice. Il buono carburante 2022 può essere erogato fin da subito dal datore di lavoro a ogni singolo dipendente, senza il bisogno di fare strane manovre contrattuali e accordi. Il datore di lavoro decide a chi riconoscerlo e quando, soprattutto con che cifra, senza nessun vincolo. In ogni caso difficilmente qualcuno rinuncerà ad avere il bonus benzina.

Parliamo comunque di aiuti molto vantaggiosi per le parti, in quanto:

  • sono esentasse e non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente;
  • sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa, ai sensi dell’articolo 95 del TUIR, sempre che l’erogazione di tali buoni sia, comunque, riconducibile al rapporto di lavoro e, per tale motivo, il relativo costo possa qualificarsi come inerente;
  • sono utilizzabili con finalità retributive.

Precisiamo e ricordiamo che il bonus non viene concesso dal Governo, ma dai singoli datori di lavoro per sua base volontaria. In sostanza basterà chiedere all’azienda di poterne beneficiare, ma non c’è nessuna modulistica da dove presentare. Questo fa sì che non ci siano tempi da dover rispettare per ottenere i soldi, essendo subito erogabili da chi è il datore di lavoro. È certamente una grande iniziativa che farà felici sicuramente i milioni di lavoratori sparsi per lo Stivale che stanno vivendo un momento disagiante dovuto alla guerra in Ucraina che ha cambiato gli assetti economici e politici dell’intero mondo.

A quanto ammonta la cifra massima del bonus

Come detto prima, il bonus benzina 2023 vale per tutti i dipendenti e non c’è bisogno di modulistica per richiederlo. Ha un tetto massimo di 200 euro per ogni singolo lavoratore. Si tratta di un’agevolazione che serve ad aiutare chi è in difficoltà a causa del rincaro dei prezzi ed è previsto dall’articolo 51 del TUIR. Questa norma, infatti, fissa un tetto massimo entro cui possono essere riconosciuti ogni anno i benefit esentasse a 258,23 euro, valore tra l’altro innalzato esclusivamente nel 2022 prima a 600 euro dal Decreto Aiuti bis e poi, come vi spieghiamo in questo focus, a 3000 euro dal Decreto Aiuti Quater.

Ovviamente bisognerà capire come il Governo vorrà impostare tutto e se si manterranno le soglia extra anche per quest’anno. Ci saranno sicuramente aggiornamenti prossimamente e chissà che il tetto non possa essere aumentato per far fronte al momento molto delicato che il nostro paese, ma anche l’intero mondo, sta vivendo.