Come rendere più agile il lavoro da casa

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La diffusione del Covid-19 ha imposto, ormai da mesi, una serie di misure volte a contenere la propagazione del contagio. Tra queste, vi è il passaggio di molte attività lavorative dalla modalità in presenza a quella in smart working (ovvero, il lavoro agile), già introdotta dalla legge italiana nel 2017 e potenziata in virtù delle contingenze a dir poco eccezionali. Le prestazioni lavorative svolte in modalità agile comportano un netto cambiamento di abitudini, sia nella routine quotidiana sia nello svolgimento delle mansioni assegnate; poiché il contesto ‘lavorativo’ cambia radicalmente, è bene cercare, attraverso pochi accorgimenti, di rendere il più possibile ‘agile’ e agevole lo smart working: di seguito, vediamo come fare, implementando una serie di pratici consigli.

Come migliorare la qualità dello smart working

Poiché, nella stragrande maggioranza dei casi, lo smart working prevede l’impiego di un computer e di altri device elettronici e digitali, la prima cosa da fare per poter lavorare bene anche per molte ore durante l’arco della giornata è quello di scegliere e organizzare una postazione di lavoro stabile e funzionale. Pertanto, è bene evitare di cominciare a lavorare a letto, sul divano o in poltrona, in quanto è facile assumere una postura sbagliata che, a lungo andare, può portare problemi alla schiena. Quindi, bisogna anzitutto ‘attrezzare’ un tavolo o una scrivania, preferibilmente non troppo lontano dalle prese di corrente che potrebbero essere necessarie per collegare il caricabatterie del pc, una lampada, un secondo monitor o qualsiasi altro dispositivo possa risultare necessario. Procurarsi una sedia comoda rappresenta il passaggio successivo; per chi spende molto ore seduto a lavorare al pc, avere una sedia di buona qualità, magari con braccioli e seduta ergonomica per sorreggere al meglio la schiena ed evitare atteggiamenti posturale che, se prolungati, stressano oltre misura la colonna vertebrale.

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Fatto ciò, in base alle specifiche esigenze lavorative, si può passare agli accessori. Bisogna però fare una distinzione tra chi lavora con un computer portatile e chi, invece, lavora su un’unità fissa. In quest’ultimo caso, infatti, il numero di accessori può essere potenzialmente maggiore (mentre per quanto riguarda la disposizione delle varie componenti ci sono maggiori vincoli); la tastiera, ad esempio, non è certo un optional – così come il mouse – ed è bene sceglierli con cura: l’opzione migliore è rappresentata da quelli ergonomici, così da non stancare troppo le dita e le mani. Valutazioni del genere, naturalmente, non valgono per i portatili che hanno il touchpad e la tastiera già integrati. Se si lavora spesso su file audio, si rendono necessari anche cuffie di qualità, meglio se in grado di isolare l’ascoltatore dai rumori esterni; per lavori di grafica e traduzione, invece, può essere utile disporre di un secondo schermo (meglio se con una elevata risoluzione, per non affaticare la vista).

Detto della parte ‘fisica’, passiamo a quella ‘comportamentale’ dello smart working; bastano pochi accorgimenti per rendere il lavoro un po’ più agile, senza che il fisico ne risenta. Se possibile, è bene prendersi una pausa, anche breve, per fare due passi così da evitare di tenere le gambe ferme e contratte troppo a lungo. In aggiunta, interrompere brevemente il lavoro serve anche a non sforzare troppo la vista, fare uno spuntino o bere qualcosa per restare ben idratati, oltre a recuperare l’elasticità mentale e l’attenzione per proseguire al meglio il proprio lavoro.

Smart working e visual marketing

Il passaggio alla modalità agile rappresenta un’opportunità anche per le aziende che vogliono promuovere il proprio marchio, adattando le strategie tradizionali al particolare contesto di questo periodo, sfruttando i principi del visual marketing. Le strategie promozionali ispirate a questa disciplina utilizzano i gadget personalizzati per promuovere un marchio o un brand, veicolando un messaggio in grado di far recepire i valori e la mission dell’azienda. Il visual marketing, infatti, presuppone che un oggetto fisico abbia una capacità comunicativa che va al di là dell’aspetto esteriore ma che riguarda anche le sue caratteristiche funzionali e produttive. Per questo, le più moderne strategie di promozione del marchio, coniugando competenze diversificate (marketing, comunicazione, design, merchandising e premiazione), sono orientate alla realizzazione dei oggettistica personalizzata capaci di andare oltre il semplice gadget con sopra impressi il nome e il logo di un’azienda. Come spiegano gli esperti di Duelle-Promotions, azienda specializzata nel settore dell’oggettistica personalizzata per aziende, vi è un crescente bisogno di un “articolo in grado di rappresentare l’azienda e richiamarne in valori essenziali fin dal primo sguardo”. Questo principio è valido anche per gli oggetti utilizzati in smart working, soprattutto cuffie, auricolari, mouse pad, agende e portadocumenti (oltre ad articoli più convenzionali, come penne, calendari ed agende). Benché lo smart working riduca sensibilmente la visibilità degli articoli personalizzati, non vanno sottovalutate le possibilità offerte da videoconferenze o call di lavoro; poche, ma selezionate, occasioni in cui è possibile sfoggiare articoli brandizzati che aiutano anche a ricostruire l’atmosfera dell’ambiente lavorativo anche al di fuori dell’ufficio.