Perdite vaginali bianche, come affrontarle

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Le perdite bianche vaginali sono un problema che si può presentare in determinati momenti della propria vita. Le cause possono essere diverse, andiamo a vedere cosa sono e come si curano.

Che cosa sono le perdite vaginali

Le perdite vaginali sono secrezioni vaginali di un colore biancastro o trasparente e possono presentarsi in diversi momenti della vita di una donna. Queste perdite sono un campanello di allarme in quanto non preannunciano nulla di positivo. Questo avviene soprattutto se si tratta di perdite trasparenti. Se si tratta di perdite di colore bianco i motivi possono essere un cambiamento o uno scompenso a livello ormonale (soprattutto nel periodo di ovulazione) ma possono essere dovute anche a una possibile infezione.  Se si tratta di perdite biancastre fisiologiche, queste si presenteranno come viscide e appiccicose.

Se invece si tratta di perdite dense accompagnate da dolore e prurito forte, allora stiamo parlando di perdite patologiche, ovvero provocate da infezione.

Imparare a distinguere i tipi di perdite vaginali

Le perdite vaginali sono molto comuni e pertanto è bene imparare a distinguerle per riconoscere quando intervenire.

Per distinguerle è bene cercare di comprendere la compattezza e il colore del muco vaginale. Vediamo ora quali possono essere i tipi di perdite vaginali:

  • Acquose: sono perdite di colore chiaro, quasi trasparenti e molto liquide. Si possono incontrare durante il ciclo mestruale ma anche successivamente. Non hanno un odore fastidioso e diventano più dense durante l’ovulazione. Hanno la funzione di lubrificare e proteggere la vulva. Nel periodo di ovulazione hanno la funzione di aiutare gli spermatozoi a risalire verso l’ovulo mentre normalmente sono sinonimo di uno stato di eccitazione.
  • Filamentose: sono perdite di odore non fastidioso di colore chiaro mentre sia durante i primi mesi di gravidanza che dopo l’ovulazione si presentano di colore lattiginoso. Il loro aspetto denso e lattiginoso ha la funzione di proteggere il seme per fecondare l’ovulo.
  • Striate di sangue: se le perdite vaginali dovessero apparire macchiate di sangue, potrebbero preannunciare l’arrivo del ciclo mestruale oppure possono essere sinonimo di una infiammazione vaginale. Potrebbero indicare anche la presenza di fibromi o anche di polipi.
  • Cremose: queste perdite hanno un odore sgradevole che indica una infezione in atto. Possono essere di colore giallognolo e indicare una infezione gonococcica.

Le perdite di colore bianco possono avere cause diverse dall’infezione da candida alla normalità delle perdite in periodo di ciclo mestruale.

Quali sono le cause e i sintomi delle perdite vaginali

Le perdite vaginali, come abbiamo già detto, possono essere di tipo fisiologico o patologico. Vediamo ora quali sono le possibili cause. Le perdite vaginali fisiologiche possono essere dovute anche ad una particolare sensibilità ad alcuni detergenti intimi.

Se escludiamo questa causa, la causa potrebbe essere il periodo di post ovulazione e l’avvicinarsi del mestruo; potrebbero inoltre presentarsi macchie di sangue all’interno di queste perdite. Le perdite vaginali fisiologiche si possono presentare nel periodo dell’ovulazione anche con frequenza. La loro consistenza le rende fastidiose, anche in associazione alla spiacevole sensazione di essere perennemente bagnate. In questo caso le perdite sono sinonimo di espulsione dell’ovulo. Post parto, queste perdite possono significare il ritorno alla fertilità della donna. In gravidanza questo tipo di perdite sono dette leucorrea gravidica e sono prive di odori nonostante siano molto abbondanti. Il colore può andare dal bianco al trasparente e hanno la funzione di proteggere gli organi genitali dalle infezioni. Le perdite vaginali fisiologiche hanno anche la funzione di lubrificare la vagina prima e anche durante un rapporto sessuale. Le perdite vaginali patologiche sono il campanello d’allarme di qualche problema agli organi genitali. Sono accompagnate da dolori e forte prurito, soprattutto se si hanno rapporti sessuali. Le più comuni infezioni sono la candida, la clamidial’herpes, il papilloma virus e la gonorrea.

Rimedi per curare le infiammazioni con i farmaci tradizionali

Quando si riconoscono perdite vaginali patologiche si può ricorrere a diversi rimedi farmacologici. I farmaci possono essere usati solo sotto la supervisione e il consiglio di uno specialista. Andiamo a vedere quali possono essere questi rimedi:

  • Antibiotici: vengono prescritti dal medico se l’infezione è causata da un batterio. Le dosi sono correlate al livello dell’infezione;
  • Antimicotici: quando viene prescritto questo tipo di farmaco, significa che l’infezione è causata dall’infezione di un fungo.

Rimedi naturali per curare le infiammazioni vaginali

Se le infezioni sono di lieve entità, si possono provare metodi naturali per cercare di curarle. Vediamo ora quali possono essere:

  • Ortica bianca: un antinfiammatorio naturale ricco di tannini, glucidi e oli essenziali. Di solito lo si trova come infuso da bere prima dei pasti.
  • Camomilla: i suoi principi attivi la rendono un potente antinfiammatorio naturale. Per godere dei suoi effetti benefici, bisogna preparare l’infuso di camomilla ed effettuare sciacqui sia interni che esterni.
  • Lavanda: gli oli essenziali di questa pianta vanno sciolte in acqua tiepida per poi effettuare lavaggi sia interni che esterni.