La meditazione mindfulness: origine e benefici

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La meditazione mindfulness è un tipo di meditazione cosciente che amplifica l’attenzione e la consapevolezza del presente. Nella vita di tutti i giorni siamo spesso presi dalla quotidianità e dagli impegni e perdiamo il focus su ciò che ci accade.

La meditazione mindfulness è al centro della pratica buddhista Vipassana, della versione giapponese (zen), dello yoga e di altre discipline tradizionali ed è conosciuta anche come meditazione consapevolezza.

Cos’è la meditazione mindfulness

Questo tipo di meditazione parte dall’idea che, se riusciamo a porre attenzione al momento presente – anche semplicemente concentrandoci sulle sensazioni fisiche e sui nostri sensi (come il respiro o l’udito di tutti i suoni presenti nell’ambiente in cui siamo) -, si ottiene uno stato mentale liberatorio e si diminuisce il livello di stress.

L’origine della meditazione mindfulness in Occidente

La meditazione mindfulness viene riletta in Occidente, intorno agli anni Settanta del secolo scorso, quando il biologo statunitense Jon Kabat-Zinn, pone l’accento sull’osservazione “non giudicante”. Da allora, la tecnica diventa centrale per la psicoterapia e la psicosomatica oltre che oggetto di continue esplorazioni mediche. Di fatto, la meditazione mindfulness è oggi una delle pratiche mente-corpo per cui più si porta avanti la ricerca e più riportate per i benefici riguardanti la salute e il benessere.

I benefici della meditazione mindfulness

Dal punto di vista medico si riscontrano benefici sul controllo del dolore cronico, sui disturbi depressivi e su diverse altre condizioni patologiche in cui questa pratica potrebbe essere associata ai trattamenti standard.

Kabat-Zinn ha definito questo tipo di meditazione come una pratica di riduzione dello stress e dell’ansia (Mindfulness Based Stress Reduction) e nel corso del tempo le neuroscienze approfondiscono sempre più gli effetti sul funzionamento cerebrale. Ad oggi, la meditazione mindfulness è anche materia d’insegnamento in numerosi corsi universitari.

In cosa consiste la meditazione mindfulness

«Consapevolezza – sostiene Kabat-Zinn – è cercare di osservare e accettare le tue sensazioni e i tuoi stati emotivi, momento per momento».

In pratica, si tratta di concentrarsi sulla respirazione, sulle percezioni che proviamo quando camminiamo, mangiamo qualcosa, odoriamo un fiore o un cibo, quando poggiamo le mani su un oggetto, quando troviamo uno spazio tutto per noi per sentire anche solo il battito del cuore o le sensazioni che provengono da una parte del corpo. Cose comuni che facciamo continuamente, ma che non percepiamo più appieno, perché troppo distratti da quello che faremo subito dopo o da qualche altro stimolo esterno.

L’atteggiamento “non giudicante”

Nella meditazione mindfulness è centrale l’aspetto “non giudicante”, difficile da mettere in pratica ma non impossibile grazie a una buona guida e al nostro impegno.

«È stupefacente quanto sia liberatorio l’essere capaci di vedere che i tuoi pensieri sono solo pensieri e che non sono “te stesso” o “la realtà”», diceva Kabat-Zinn. «Il semplice atto di riconoscere i tuoi pensieri come pensieri, può renderti libero dalla realtà distorta che spesso creano e genera un maggior senso di chiarezza e di padronanza sulla tua vita».

Il non giudizio e il distacco permettono di vedere le cose per quello che sono, abbandonare schemi di pensiero deleteri e godere appieno delle sensazioni che proviamo. Durante le pratiche di meditazione mindfulness si lavora su questo e, seguendole regolarmente, si riesce in seguito ad estendere l’applicazione di queste regole di pensiero nella vita di tutti i giorni. Di conseguenza, si riesce a diminuire lo stress, l’ansia e la depressione.

In questo interessante articolo possiamo andare a vedere nello specifico come meditare, è possibile avvicinarsi alla meditazione seguendo percorsi diversi. Tra questi, oltre le lezioni frontali di meditazione, ci sono anche i corsi online su Youtube o su app specifiche.