Bail-In, i vostri risparmi sono al sicuro?

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Nel successivo fallimento di Banca Etruria e Banca Marche, gli avvenimenti dei mesi a seguire hanno lasciato un segno nella memoria di milioni di italiani, hanno causato perdite e dolori per molti risparmiatori e sono stati causa di un interessante sviluppo politico. Se siete persone particolarmente attente alle vostre finanze, vi sarete sicuramente chiesti se i vostri risparmi sono al sicuro.

Potrebbe essere il momento di fare un controllo sui vostri conti corrente. Scopriamo quali protezioni vi vengono garantite se dovesse accadere l’impensabile.

Cosa è il bail-in?

Le Banche sono delle entità piuttosto particolari. Conservano, gestiscono e sfruttano il nostro patrimonio, ma si tratta pur sempre di aziende. La maggior parte delle società può andare in perdita, poi in fallimento e chiudere senza fare troppo rumore, se non per i dipendenti che si ritrovano senza lavoro. Ma se a fallire è una banca, si mettono a rischio i risparmi di tutti i suoi correntisti; per questo motivo ad essa non viene praticamente mai concesso di fallire, le ripercussioni sarebbero gravissime.

Di solito è lo Stato ad intervenire direttamente, con i soldi dei contribuenti, a far si che una banca in difficoltà riceva degli aiuti per rimettersi in sesto, con un meccanismo noto come bail-out (garanzia dall’esterno). Successivamente l’Italia ha sostituito il bail-out con il bail-in (garanzia dall’interno); questo meccanismo prevede che a salvare una banca siano per prime le persone che vi hanno riposto fiducia, investendo e risparmiando presso quell’istituto.

Il funzionamento del bail-in è strutturato in modo da esporre per prime le persone che hanno accettato rischi maggiori, ossia coloro che hanno acquistato azioni ed obbligazioni o titoli di Stato presso l’istituto, seguendo poi con i normali risparmiatori e correntisti. Se il sacrificio degli azionisti è sufficiente a salvare la banca, i correntisti non vengono minimamente intaccati. In caso contrario, le prime migliaia di euro sono salve e si utilizzano solo le somme che superano tale valore.

E tutti quelli che hanno perso i loro risparmi?

Con il collasso di Banca Marche e Banca Etruria, si è potuta notare la disperazione dei vari individui che si sono visti portare via i propri risparmi. Se esiste una protezione apposita di una determinata somma di denaro, come è potuto succedere?
A quanto pare le banche hanno – con pratiche commerciali non del tutto corrette e sfruttando ingenuità, senilità o semplicemente invogliando con fantastiche percentuali di interessi – venduto ai loro correntisti dei prodotti finanziari che li hanno esposti a rischi che probabilmente non comprendevano. Questi strumenti finanziari, purtroppo, rientravano nella categoria che per prima viene intaccata dal bail-in. E così molte persone hanno visto sparire i risparmi di una vita.

Protetti per istituto finanziario

Tutti i conti correnti e conti deposito italiani devono essere iscritti al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Lo scopo di questo ente è quello di proteggere i risparmiatori dai possibili dissesti finanziari di un istituto bancario. Nel caso una delle banche consorziate (ossia tutte quelle italiane) dovesse subire una crisi così profonda da mettere a rischio anche i correntisti che posseggono meno soldi della somma prestabilita, tutti gli altri istituti sono tenuti a coprire il dissesto, fino a quel limite per tutti i correntisti, in una sorta di assicurazione reciproca.

Un primo dettaglio da tenere in considerazione: la banca fallimentare può accedere a tutte le somme, incluse quelle inferiori alla somma per salvarsi dal disastro. Il FITD deve intervenire a risarcire i risparmiatori entro e non oltre un tot di giorni, per cui per un breve periodo potrebbero esserci ad ogni modo notevoli disagi.

Avere più conti presso lo stesso istituto non vi salva

La tutela del FITD si applica per ogni persona per istituto, ma non per conto corrente o deposito. Per cui se aprite 3 conti di vario tipo presso la stessa Banca, la vostra protezione non aumenta, ma rimane sempre pari alla somma stabilita. Per cui, se avete a disposizione un capitale che supera questa cifra, volete sicuramente assicurarvi di distribuirlo presso più istituti finanziari.

I conti cointestati sono più protetti

Di nuovo, la protezione si applica per persona, per istituto. Per cui un solo conto corrente con 2 intestatari è protetto fino a doppio della somma. Se oltre al conto condiviso ne avete anche uno personale, nella stessa banca, la protezione viene divisa.

Attenzione ai conti all’estero

Il meccanismo del bail-in è ormai diventato consuetudine in quasi ogni parte del mondo, per cui spostare i vostri soldi all’estero non vi garantisce protezione, semmai l’opposto. In tutti i paesi dell’Area Economica Europea è obbligatoria l’esistenza di un istituto simile Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ma ogni banca aderisce solo all’istituto del paese in cui è stabilita.

Se vi venisse in mente di aprire un conto presso, ad esempio, Natwest nel Regno Unito, il FITD italiano potrà fare ben poco in caso di insolvenza. Potrete sicuramente riferirvi all’istituto equivalente del Regno Unito, ma la copertura non è necessariamente garantita per i non residenti.